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Quando il marketing diventa manipolazione: riflessioni di una psicologa su una vendita poco etica

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Nel mondo della libera professione, soprattutto in ambito psicologico, è sempre più frequente imbattersi in offerte di servizi “dedicati” e piattaforme che promettono visibilità, clienti e crescita rapida. In un mercato competitivo e spesso incerto, è comprensibile che anche i professionisti più accorti si sentano attratti da soluzioni che sembrano semplificare il lavoro.  Ma cosa succede quando, sotto la superficie, queste proposte rivelano strategie di vendita manipolatorie? In questo articolo racconto un’esperienza reale, con l’intento non di puntare il dito, ma di aprire uno spazio di consapevolezza su un tema ancora poco discusso: la manipolazione nel marketing rivolto ai professionisti della salute mentale. Quando la persuasione oltrepassa il limite Il marketing fa parte della nostra realtà quotidiana e, in sé, non è né buono né cattivo. Tuttavia, esistono tecniche di vendita che sfruttano leve psicologiche in modo tale da spingere il cliente a prendere decisioni rapide, s...

Trovare la propria strada

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Tutti noi, prima o poi, ci chiediamo come e se  troveremo la nostra strada nella vita e cosa fare per capirlo. Oggi ti voglio dare qualche spunto di riflessione sull'argomento. 1) Non è detto che il percorso del "Viaggio dell'eroe" funzioni. Cos'è il "viaggio dell'eroe"? E' un modello narrativo che è stato sviluppato dallo sceneggiatore Christopher Vogler, e che attraverso archetipi e suddivisione in tappe, portano l'eroe a completare un percorso personale dall'auto-consapevolezza parziale a quella completa. Questo percorso comporta uno stato inziale (mondo ordinario), attraverso cui si sviluppa una consapevolezza e una necessità di cambiamento, il che porta l'eroe a rifiutare inizialmente la "chiamata", per poi accettarne le sfide, spesso faticose e per nulla scontate nel loro esito, attraversando il "mondo straordinario" e, una volta superate le prove, ad accedere a una resurrezione e quindi a un cambiamento rad...

Le stelle ci guidano

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Nonostante il titolo lo faccia sembrare, questo articolo non tratta di oroscopo!  Qui parleremo di come le recensioni (ormai per la maggior parte sotto forma di “stelline”, di solito da 1 a 5) condizionino le nostre esperienze di acquisto, e non solo di oggetti, ma anche di esperienze, ristoranti, attrazioni, fino ai professionisti, anche della salute. Oggi avere un profilo senza recensioni in evidenza o con stelline sotto le 3 unità, appare quantomeno sospetto. Ma perché? Su cosa s’innesta questo meccanismo? Nel loro ormai storico libro, “Pensieri lenti e veloci”, Daniel Kahneman e Amos Tversky hanno condotto ricerche innovative di come si forma il nostro processo decisionale. Hanno ipotizzato l’uso di euristiche (scorciatoie) del pensiero che aiutano a prendere decisioni in modo veloce e il più possibile sicuro. Quello che hanno sottolineato però, è che queste euristiche sono condizionate da una serie di fattori che aiutano il cervello a fare meno fatica e che in un altro articol...

Io procrastino tu procrastini, egli procrastina

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Hai mai sentito parlare di “procrastinazione” ? Sì, è una parola un po’ complicata che però indica un comportamento diffuso: il rimandare a lungo termine o addirittura all’infinito le cose che sappiamo di dover fare (e anche a volte quelle che vorremmo fare, anche se sembra strano).  La procrastinazione è il comportamento di rimandare o posticipare l'esecuzione di un'attività o un compito che dovrebbe essere svolto, spesso a favore di attività più piacevoli o meno impegnative. In altre parole, la procrastinazione è il tendere a rimandare le cose che dovremmo fare, spostando l'attenzione su altre attività che ci danno gratificazione immediata.  Però non diamo per scontato che sia sempre così: a volte sostituiamo ciò che va fatto con attività qualsiasi, anche solo per restare impegnati in qualcos’altro e non dover pensare a ciò che dovremmo fare. Hai notato che ho usato molte volte la parola “fare”? Sì, perché il fare è nemico giurato del rimandare . Immergersi nel flusso de...

Bias cognitivi e autodeterminazione

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I bias cognitivi sono costrutti, pensieri organizzati e complessi fondati su percezioni che abbiamo costruito nel tempo e con l’esperienza, dove abbiamo operato collegamenti spesso arbitrari tra diversi eventi anche non collegati tra loro. Si fondano spesso su pregiudizi e ideologie; e a questo punto sorge una domanda: se sono sbagliati, perché il nostro cervello li utilizza?   Devi sapere che il cervello lavora secondo il principio dell’omeostasi o autoregolazione, che gli fa evitare di essere disturbato da ragionamenti o modifiche allo status quo. In questo modo l’energia che utilizza si riduce al minimo e siccome i bias ne utilizzano poca dato che sono automatizzati, vengono favoriti rispetto a smentite o faticose rielaborazioni del proprio modo di pensare.   Qui sta anche il forte potere dell’abitudine rispetto alla novità e ai cambiamenti!   Di bias cognitivi se ne conoscono tantissimi, io qui di seguito ti propongo quelli più comuni e frequenti:   Effet...