Altrimenti... Ci arrabbiamo!


Con questa famosa citazione di un divertentissimo film con Bud Spencer e Terence Hill oggi voglio parlare di un'emozione controversa, alla quale non sempre diamo il dovuto spazio: la rabbia.

La rabbia è un'emozione primaria (cioè fondamentale, universale e precoce, secondo la teoria di Paul Ekman), che si manifesta in risposta a una situazione percepita come frustrante, ingiusta o minacciosa. In termini psicologici, ci arrabbiamo quando percepiamo che qualcuno o qualcosa minaccia il nostro equilibrio o sicurezza, oppure quando interpretiamo una situazione come una violazione del nostro senso di giustizia o controllo.

La rabbia può essere diretta in diverse maniere. In alcuni casi, la rabbia viene espressa in modo diretto e aggressivo, attraverso comportamenti come urlare, colpire oggetti o altre persone, o comportamenti distruttivi. In altri casi, la rabbia può essere soppressa o repressa, causando stress e tensione emotiva.

Tuttavia, la rabbia può anche essere diretta in modo positivo, attraverso la comunicazione assertiva e la risoluzione dei conflitti. In questo caso, l'individuo esprime la propria rabbia in modo efficace e costruttivo, cercando di risolvere il problema in modo collaborativo.

La direzione della rabbia dipende da molteplici fattori, tra cui la nostra esperienza passata, il livello di autostima, il livello di controllo emotivo e la capacità di comunicazione. In generale, una gestione efficace della rabbia prevede la consapevolezza delle proprie emozioni, la capacità di esprimerle in modo costruttivo e il controllo degli impulsi aggressivi.

Perché a volte ci arrabbiamo di più con le persone più vicine a noi?

Se ci fai caso, spesso ci arrabbiamo più facilmente con chi ci sta vicino, come i familiari, i partner o gli amici intimi. Vediamo quattro possibili ragioni:

1) In primo luogo, queste persone ci sono più vicine emotivamente e fisicamente, il che significa che interagiamo con loro più frequentemente e siamo più vulnerabili alle loro azioni e parole. Di conseguenza, quando ci sentiamo frustrati o delusi da loro, la nostra reazione emotiva può essere più intensa.

2) Inoltre, queste persone spesso conoscono meglio i nostri punti deboli e i nostri difetti, il che significa che possono attivare facilmente le nostre paure, le nostre insicurezze o le nostre frustrazioni. Quando ci sentiamo attaccati o giudicati da loro, la nostra reazione emotiva può essere più forte rispetto a quando siamo in presenza di persone che non ci conoscono così bene.

3) Non sottovalutiamo poi il potere delle aspettative che riversiamo sui nostri cari! Ad esempio, il supporto, l'affetto o la comprensione, e quando non otteniamo ciò che vogliamo, ci sentiamo delusi e arrabbiati. Questo può accrescere la nostra reazione emotiva e la nostra frustrazione.

4) Infine, la vicinanza emotiva con le persone vicine a noi può anche portare a conflitti più frequenti e a una maggiore tensione nelle relazioni, il che può aumentare la probabilità di arrabbiarsi e di esprimere la rabbia in modo intenso.

Chi tra gli psicologi del passato ha parlato di rabbia più degli altri?

Ci sono molti psicologi del passato che hanno studiato la rabbia e le sue implicazioni, ciascuno con le sue teorie e approcci distinti. Alcuni dei più importanti includono:

👉Sigmund Freud - ha sviluppato la teoria della pulsione dell'aggressività, che sostiene che la rabbia e l'aggressività siano innati nell'uomo e rappresentino una componente fondamentale della personalità.

👉Carl G. Jung - ha sottolineato il ruolo della rabbia come parte integrante dell'ombra dell'individuo e ha studiato i modi in cui l'ombra può influire sui comportamenti.

👉Albert Ellis - ha sviluppato l'Approccio Razionale Emotivo Comportamentale (REBT), che sostiene che la rabbia e altre emozioni negative sono il risultato di pensieri irrazionali e che il cambiamento del pensiero può aiutare a gestirle.

👉Aaron Beck - ha sviluppato la Terapia Cognitiva, che si concentra sulla modifica dei pensieri distorti che portano a emozioni negative, tra cui la rabbia.

👉Leon Festinger - ha sviluppato la teoria della dissonanza cognitiva, che sostiene che la rabbia e altre emozioni negative possono derivare dalla discrepanza tra le nostre cognizioni e la realtà.

👉Walter Cannon - ha studiato la risposta di "lotta o fuga" del nostro corpo, che può contribuire alla manifestazione della rabbia e dell'aggressività.

In un prossimo appuntamento ci concentreremo su qualche modalità di gestione della rabbia. Perché se sopprimerla fa male, anche esternarla in modo troppo intenso può essere un problema, per noi e per chi ci vive accanto.

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