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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Bias cognitivi e autodeterminazione

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I bias cognitivi sono costrutti, pensieri organizzati e complessi fondati su percezioni che abbiamo costruito nel tempo e con l’esperienza, dove abbiamo operato collegamenti spesso arbitrari tra diversi eventi anche non collegati tra loro. Si fondano spesso su pregiudizi e ideologie; e a questo punto sorge una domanda: se sono sbagliati, perché il nostro cervello li utilizza?   Devi sapere che il cervello lavora secondo il principio dell’omeostasi o autoregolazione, che gli fa evitare di essere disturbato da ragionamenti o modifiche allo status quo. In questo modo l’energia che utilizza si riduce al minimo e siccome i bias ne utilizzano poca dato che sono automatizzati, vengono favoriti rispetto a smentite o faticose rielaborazioni del proprio modo di pensare.   Qui sta anche il forte potere dell’abitudine rispetto alla novità e ai cambiamenti!   Di bias cognitivi se ne conoscono tantissimi, io qui di seguito ti propongo quelli più comuni e frequenti:   Effetto di conferma : te

Il Nibbling: rosicchiare di continuo

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La parola "nibbling" tradotta letteralmente dall'inglese significa "rosicchiare" e istantaneamente accende nel nostro cervello simpatiche immagini di animaletti che rosicchiano velocemente: conigli, scoiattoli, castori... Eppure, se trasportato nel nostro mondo umano, il rosicchiare di continuo provoca spesso conseguenze non così simpatiche: può infatti favorire sovrappeso, obesità e problemi di salute connessi a queste condizioni. Quindi, di cosa stiamo parlando? Il Nibbling è stato classificato come uno dei disturbi del comportamento alimentare più "collaterali", perché da un certo punto di vista non altera troppo il nostro stile di vita ed è accettato socialmente, in quanto ormai il cibo ha più una valenza sociale e socializzante che nutritiva. Inoltre, cuciniamo sempre meno e siamo sempre di corsa, condizioni che favoriscono l'affermarsi di cibi veloci e spesso industriali. Quando si configura come problema vero e proprio? Quando non si pensa